Fonte : http://www.welfarenetwork.it
L’intervento avrà carattere squisitamente conservativo, per arrestare il degrado, mettere in sicurezza e garantire la rimozione dell’eternit
Un progetto del valore economico di oltre 1 milione di euro per la rimozione dell’eternit e la bonifica dall’amianto dai tetti di circa una trentina di strutture (per lo più capannoni) per una superficie complessiva di oltre 20 mila metri quadrati. Ma non solo. L’obiettivo ultimo è la riqualificazione dell’intero comparto dell’ex Genio Militare, che potrà dare sbocchi al riutilizzo dell’area. È stato presentato oggi in Sala Giunta, nel corso di una conferenza stampa, il progetto che riguarda la vasta area del centro storico, a ridosso delle mura e nel Parco Adda Sud, compresa tra via Marconi, via Don Zanoni, via Pirelli e via Porta Soccorso, da sempre a vocazione militare. I lavori sono stati appaltati dall’Agenzia Regionale del Demanio alla ditta InterEco Servizi srl, azienda leader italiana del settore. Il cantiere – sotto il controllo del Comune, dell’Asl di Cremona e del Parco Adda Sud – si è aperto da un paio di settimane e i primi interventi hanno riguardato il taglio di alcuni alberi e infestanti che avrebbero rappresentato un ostacolo alle opere. Il cantiere vero e proprio – ossia l’inizio dei lavori di rimozione dell’eternit – si aprirà dalla prossima settimana e si concluderà entro la fine di ottobre. L’intervento prevede la completa rimozione e smaltimento delle attuali copertura in cemento amianto (eternit), la sanificazione delle parti lignee sottostanti e la ricopertura con fibrocemento ecologico.
«Un grande cantiere per la bonifica di un vasto polmone verde a cui per il futuro si dovrà cercare di trovare una destinazione per il riutilizzo compatibilmente con le esigenze del territorio», ha sottolineato Giovanna Fedrigucci, responsabile unico del procedimento dell’Agenzia del Demanio. «Un sito di interesse storico e un’area boschiva che potrà essere recuperata per molteplici utilizzi pur sempre nell’ottica di una conservazione seppur minima anche dei fabbricati. Pizzighettone è particolarmente ricco con porzioni molto significative di beni, parte dei quali recentemente trasferiti dal Demanio al Comune, grazie anche alla preservazione e valorizzazione di cui l’Amministrazione Comunale ha saputo dar corso anche in passato e grazie al progetto di valorizzazione che è ora in corsa per l’ottenimento di contributi regionali».
«Grazie al dialogo costante avviato negli ultimi anni col Demanio, che stava a cuore in particolare anche al nostro compianto Fulvio Pesenti, e alla continuità amministrativa – ha precisato il Sindaco Luca Moggi –, ci troviamo oggi a valorizzare zone che erano in stato di degrado. In particolare quella dell’ex Genio Militare di via Marconi e vicine al centro abitato, alle attività commerciali e alle scuole, che apre nuovi scenari. Al termine dei lavori si potranno valutare le progettualità per il riutilizzo, fermo restando i canoni e i dettami della salvaguardia. Si punta comunque su una progettualità condivisa col Demanio, fissando le priorità. Ma ciò che ci sta molto a cuore relativamente a questo cantiere è la riqualificazione dell’area dal punto di vista della salute pubblica».
«Sono molte e diversificate le progettualità che potrebbero insistere su quest’area per il futuro, che potrebbero anche sanare alcune strutture mancanti in paese o ampliarne altre. Tutto da valutare», ha aggiunto l’Assessore al Patrimonio Murario e Ambiente, Marcello Melicchio. «Un’operazione di risanamento delle coperture della durata abbastanza breve in rapporto al maxi cantiere», ha aggiunto Dario Menichetti, direttore dei lavori e responsabile della sicurezza su incarico dell’Agenzia regionale del Demanio. «Una sfida legata alla rimozione di superfici molto importanti in un tempo contenuto, con accorgimenti e misure particolari data la delicatezza del materiale e dell’operazione in genere eseguita da personale altamente specializzato», ha precisato Alessandro Bellomo, responsabile di InterEco Servizi, ditta appaltatrice dei lavori. «Una precauzione è ad esempio quella di non effettuare gli interventi di rimozione dell’amianto in condizioni atmosferiche di vento. Quello che possiamo assicurare è che le operazioni verranno eseguite a regola d’arte e in termini di legge e che comunque nel sito di Pizzighettone si trovano lastre di cemento con amianto compatto, ossia contenenti una percentuale di amianto molto ridotta, con rischi durante le operazioni di rimozione praticamente pari a zero». Dal punto di vista estetico non cambierà nulla, l’intervento avrà carattere squisitamente conservativo, per arrestare il degrado, mettere in sicurezza e garantire che di eternit, da novembre, non ci sarà più neppure l’ombra.
«Pizzighettone è un gioiello e dobbiamo sviluppare quest’area in funzione del gioiello che già è», ha concluso Fedrigucci. «Dopo Pizzighettone cercheremo di ottenere risorse e contributi dallo Stato per bonificare l’altro sito, quello di Gera». Un intervento importante anche in vista di un possibile dissequestro dell’area demaniale sulla sponda destra dell’Adda. Nell’appalto l’Agenzia regionale del Demanio ha voluto precisare alcuni vincoli di comunicazione e ambientali a carico della ditta che ha realizzato un pieghevole informativo che sarà a brevissimo a disposizione della comunità, un sito internet dedicato (www.progettobonificaamianto.it) aggiornato in tempo reale con foto, stato di avanzamento lavori e dati delle rilevazioni sulla qualità dell’aria, trasparente, accessibile e a cui tutti possono fare riferimento per notizie aggiornate in tempo reale. Nodo fondamentale per l’appunto il monitoraggio costante e quotidiano della qualità dell’aria con dati giornalieri e due centraline poste una nei pressi della vicina scuola elementare e l’altra nei pressi di Piazza D’Armi.